Il capo di Xbox, Phil Spencer, lancia l’idea di ban crossplatform per utenti responsabili di abusi e comportamenti tossici sulle piattaforme da gioco online. Si sgonfieranno le community toxic?
Il capo di Xbox ha parlato della possibilità di introdurre un sistema di ban crossplatform per bloccare gli utenti colpevoli di abusi verbali e comportamenti tossici online. Questo potrebbe ‘sgonfiare’, almeno in parte quella branda di community toxic che si crea su ogni titolo videoludico.
Per Phil Spencer Xbox Live è una piattaforma ben diversa da Facebook o Twitter, visto che non si tratta di uno spazio dove è concesso semplicemente il discorso libero, trattandosi di un ambiente strettamente connesso alle interazioni sui videogiochi: ci sono linee guida molto più precise e ristrette su quello che può o non può essere detto – questo, però, non esclude ovviamente la possibilità di parlare di politica o di altri argomenti, ma tende a restringere il campo sui possibili contenuti veicolati su una piattaforma del genere.

Phil Spencer ha ammesso, però, che “c’è ancora molto da fare“, rimanendo un po’ sul vago per quanto riguarda i riferimenti anche alle altre piattaforme. Egli stesso si è anche dimostrato aperto nei confronti di un possibile sistema che possa garantire il ban di una persona su diverse piattaforme, in base alla gravità dei comportamenti tenuti: ha parlato della possibilità di “trasferire una lista di utenti bannati su altri network dove si gioca”.
Nella mente di Spencer vi è l’dea che ad un ban di un utente sulla piattaforma Live, corrisponda un ban anche sulle piattaforme diverse da Live – sempre sotto il controllo di Xbox. Si parla, tuttavia, di blocchi richiesti da utenti su altri utenti – dunque non di ban totali – ma già questo rappresenterebbe una sicurezza in più di non trovarsi in situazioni spiacevoli passando da un sistema all’altro.
Che sia giunta la fine della community toxic su Xbox? PS (Sony) e Nintendo potrebbero seguire l’esempio di Xbox (Microsoft)?
Fonte immagine in evidenza: VG247