Il presidente turco Erdogan, espelle 10 ambasciatori occidentali. I paesi vittime dell’espulsione sono Stati Uniti, Francia e Germania che hanno già rapporti tesi con Ankara.
Erdogan, in pochi giorni, passa dalla parole ai fatti: espelle 10 ambasciatori dell’occidente che avevano osato chiedere il rilascio del filantropo dissidente Osman Kavala. Quest’ultimo, è accusato di un fallito tentativo di golpe del 2016 e si trova in carcere da quasi cinque anni.

Osman Kavala, imprenditore ed attivista per i diritti umani, tuttavia, si è sempre dichiarato innocente e ha già fatto sapere – tramite i suoi avvocati – che boicotterà la prossima udienza del suo caso, in programma il 26 novembre, perché non ci sono le condizioni per un equo processo.
Nel mirino del presidente Erdogan sono finiti gli ambasciatori di Canada, Francia, Finlandia, Danimarca, Germania, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Svezia e Usa – che erano già stati convocati al ministero degli Esteri – i quali chiedevano alla Turchia di scarcerare Kavala, in linea con una decisione della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo del 2019.
Non è mancata la replica dell’UE. Il presidente del parlamento europeo, David Sassoli, su Twitter, è il primo a reagire parlando di una “deriva autoritaria del governo turco. Non ci lasceremo intimidire”.
La decisione del governo turco di espellere dieci ambasciatori è il segno di una grave deriva autoritaria.
— David Sassoli (@DavidSassoli) October 23, 2021
Non ci lasceremo intimidire.#FreedomforOsmanKavala
Ankara, pochi giorni fa, aveva respinto il rapporto dell’Unione Europea che denunciava seri problemi a livello di stato di diritto ed indipendenza della magistratura nel Paese.
Erdogan, inoltre, sarà presente a Roma per il G20.
Per news, recensioni ed altro: RassegnaSerale.
Fonte in Evidenza: IlGiornale