Caso Eitan. Continua, senza una fine, la storia del piccolo sopravvissuto alla strage del Mottarone.
Caso Eitan ancora in corso. Secondo le testimonianze, il bambino di 6 anni, unico sopravvissuto alla strage del Mottarone, si trova in Israele, rapito dal nonno Shmuel Peleg.

L’immagine riportata dai media italiani e Israeliani, mostra il piccolo con il nonno in una terrazza vicino Tel Aviv. Il nonno e la nonna materna sarebbero indagati, dalla Procura di Pavia, per sequestro di persona.
Si sarebbero svolte 3 video-chiamate tra i gli zii e i nonni del bambino, che è sembrato felice dall’aprire tutti quei regali.
Dopo il disastro della funivia – 14 morti, unico superstite Eitan, che nel crollo ha perso i genitori, il fratellino e due bisnonni – il bambino ha ricevuto moltissimi doni, anche e soprattutto da gente anonima. Un’ondata di umanità che si è concretizzata anche con donazioni e aiuti spontanei. I pacchi regalo sono arrivati sia nella casa di Pavia della zia tutrice Aya, dove poi si è trasferito, sia a Tel Aviv.
Il nonno ha fatto trovare una parte dei regali nella casa di Petah Tivka e Eitan, ieri sera, se li ‘godeva’ in video-chiamata con l’Italia.
La zia Aya e il marito Or si recheranno in Israele, tra pochi giorni, per vedere il bambino, Sul piano di viaggio c’è, però, molto riserbo: la famiglia “italiana” di Eitan sta cercando di evitare l’assalto mediatico e la pressione dei giornalisti all’arrivo a Tel Aviv. Ricordiamo che le norme anti-covid prevedono una quarantena all’ingresso nel Paese.
Il 29 settembre, nel frattempo, è stata fissata la data che darà inizio al processo sull’affidamento e il destino di Eitan.
Il fratello di Aya Hagai Biran, intanto, ha incontrato per la prima volta il bambino. “Anche se Eitan appare in condizioni fisiche buone, è preoccupante notare nel piccolo chiari segni di istigazione e di lavaggio del cervello”, sostengono gli avvocati della famiglia Biran in Israele, avvertono che “il ritorno in Italia è più urgente che mai”.
Fonte in Evidenza: Reportage online