Dolittle era stato concepito per eliminare dalla mente di tutti la figura di Iron-man, secondo Robert Downey Jr. Esito negativo, purtroppo.
Dolittle aveva un solo compito ma ha fallito nel suo intento. Robert Downey Jr. sperava che, attraverso il suo nuovo film, il pubblico non lo ricordasse solo per “And I am Iron-man”, ma anche per altro. Per ora, non è così.
Dolittle è un film del 2020 diretto da Stephen Gaghan, basato sul protagonista della serie di romanzi dello scrittore britannico Hugh Lofting.
Come si può intuire dall’arringa iniziale, il film è stato accolto da recensioni universalmente negative da parte della critica.

Il film di Robert, non solo non ha ottenuto l’effetto sperato, ma è nato con tanti problemi.
Nell’agosto 2019, l’Universal Pictures annunciò che il film sarebbe stato distribuito con il titolo Dolittle cambiando, quindi, il precedente nome The Voyage of Doctor Dolittle.
Successivamente, la pellicola dovette subire, anche, 21 giorni di riprese aggiuntive dopo che sia la casa di produzione che i produttori Susan Downey, Joe Roth e Jeff Kirschenbaum appurarono che quest’ultima presentasse dei problemi legati al tono narrativo generale nella prima versione del progetto.
Si salvano dalla ‘tragedia’ solamente la canzone dei titoli di coda, Original, della cantautrice Sia e la colonna sonora del film, composta da Danny Elfman.

La trama del film risulta essere abbastanza semplice: un dottore, capace di parlare con gli animali, compie grandi gesti per quest’ultimi fino a quando non gli muore la moglie. A seguito della perdita, cade in depressione e decide di ‘chiudere bottega’, barricandosi nel suo studio assieme agli animali che ha salvato in precedenza.
Verrà ‘stanato’ solo grazie al malessere di Sua Maestà la Regina – poiché, alla morte di ella, lui e i suoi animali sarebbero stati sfrattati. Per salvare la vita a Sua Maestà, Dolittle assieme ad un apprendista ‘improvvisato’ – un giovane affascinato dal dono del medico – dovranno recuperare un frutto capace di guarire.
Semplice missione di recupero, in ottica gaming: porti il frutto dal punto A al punto B. Ovviamente, non può mancare il villain di turno che viene raffigurato come un medico suo vecchio compagno di studi ossessionato dalla fortuna di Dolittle.
Come se non bastasse, si aggiunge alla lista una dragonessa a difesa del frutto.
La pellicola, ovviamente, si conclude con la riuscita della missione e con Dolittle che decide di riaprire lo studio per ricominciare quello che aveva interrotto anni prima.

Nonostante la critica sia negativa nei confronti del titolo, “Si tratta di una pellicola che non offre una tecnica di travolgente bellezza, né squarci visivi da ammirare” – ottenendo difatti una valutazione media di 3,85 su 10, il film ha incassato oltre 250 milioni a livello globale a fronte di un budget di 175 milioni di dollari.
L’IMDB, inoltre, segna un 6,8. Pare, dunque, che il pubblico sia stato meno ‘esigente’.
Personalmente, trovo il film non di alto valore, se dovessi affiancarlo ad un Iron-man 1, e lo inserirei nella categoria ‘da vedere in famiglia’. L’obiettivo di Robert Downey Jr. è assolutamente mancato, quindi dovrà pensare ad un altro tentativo se vuole ancora ‘svestirsi’ dall’armatura rossa e dorata.
Fonte immagine in evidenza: Cose da altri mondi