In India si è staccata una cima del Nanda Devi andando a precipitare nel fiume Gande. Ghiacciaio fa strage nell’Himalaya, ed è corsa contro il tempo per riuscire a salvare vite. Al momento il conto dei dispersi è a 150, circa. La vetta di uno dei monti principali dell’Himalaya, spezzandosi, ha portato con se fino al Gange morte e distruzione.

A quanto sembra la cima del monte sarebbe precipitata per 7mila metri dentro un lago, che ha creato un’onda talmente potente da spazzare due dighe confluendo poi in due degli affluenti del Gange, l’Alaknanda e il Dhauliganga. Si teme che siano morte 100-150 persone per colpa di questo disastro. Di queste più di 50 si pensa che siano dipendenti e lavoratori del progetto idroelettrico Rishiganga. Alcuni affermano che c’era da aspettarsi un disastro simile, dovuto allo scioglimento dei ghiacciai dell’Himalaya, che negli ultimi anni si è sempre più intensificato fino a raggiungere il doppio della velocità che aveva durante gli ultimi anni del 900.

Ancora una volta l’uomo prova a sfidare la Natura, là dove non dovrebbe, e le conseguenze che paga sono di portata colossale. Non sappiamo ancora con esattezza quale è stata l’entità del danno in quanto a perdite umane, ma sappiamo che il danno peggiore è stato subito dalle due dighe, che si sono trovate travolte dalla montagna di acqua e fango che è arrivata.
Immagini, rilasciate dal Corriere della Sera su YouTube, ci aiutano a capire la grandezza del danno che ha subito l’India, mostrandoci la potenza distruttrice dell’acqua in quelle misure, e a quella velocità.